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Vincenzo Agnetti (Milano, 1926-1981), è l’artista concettuale italiano che ha trasformato la parola in immagini iconiche e l’immagine in poesia. Il volume ci invita a riscoprire l’universo artistico del grande artista cogliendone l’originalità, il rigore critico, la poetica e la straordinaria contemporaneità. La sua parabola artistica – intensa, tumultuosa e prematuramente interrotta – viene documentata in queste pagine attraverso più di cento opere, realizzate tra il 1967 e il 1981: ne emerge tutta la tensione poetica e visionaria, lo spiccato interesse per l’analisi dei processi creativi, il suo ruolo di investigatore linguistico e di sovvertitore dei meccanismi del potere, inclusi quelli della parola scritta. Agnetti utilizza il paradosso visivo e concettuale per creare cortocircuiti interpretativi pronti per essere elaborati e rivisitati dall’osservatore, affidando al pensiero di chi guarda lo sviluppo e il senso di quanto ha scritto e immaginato.