Come evocato dal titolo, nel ricostruire l’opera dell’artista siciliana a sei anni dalla sua scomparsa, mostra e catalogo (la mostra è allestita al Museo del Novecento di Milano dal 9 ottobre 2020 al 27 giugno 2021) esplorano il contesto storico, sociale e politico di cui la Accardi fu non solo interprete ma anche protagonista. Di questa analisi fanno parte sia la fitta rete di relazioni che contribuì alla definizione dell’immaginario dell’artista, sia i momenti espositivi fondamentali per il suo percorso: dalle personali romane degli anni cinquanta alla partecipazione alla mostra sull’arte italiana al Guggenheim di New York del 1994, dalla sala riservata alla Biennale 1964, fino alle retrospettive al Castello di Rivoli e al MACRO di Roma. Le tappe creative ricostruite nei saggi sono accompagnate da un ricco apparato iconografico, proveniente in prevalenza dall’Archivio Accardi Sanfilippo: foto d’epoca del gruppo Forma, dell’artista con Giulio Paolini, Enrico Castellani, Michelangelo Pistoletto, scatti dei primi allestimenti, inviti e riviste con testi di Carla Lonzi e Anne Marie Sauzeau Boetti, riproduzioni delle opere dagli esordi geometrici delle Scomposizioni agli esperimenti con il sicofoil. A questo materiale, la cifra stilistica della Accardi, rende omaggio l’elegante sovraccoperta in PVC che avvolge il catalogo in un gioco di trasparenze. “Carla Accardi. Contesti” racconta la figura di un’artista e di una donna complessa, militante, capace di agire sul suo contesto e al di là di esso. Il progetto grafico del catalogo è di Leonardo Sonnoli e Irene Bacchi (Studio Sonnoli).

Monografia ragionata, a cura di Germano Celant, promossa da Zerynthia, sulla figura e l’opera di una delle artiste italiane più significative. Accardi fa parte di quelle generazioni di donne che, a partire dagli anni Quaranta, hanno messo fine all’emarginazione della creatività con l’affermarsi di scultrici quali Nevelson, Bourgeois, pittrici come Vierie da Silva, Niki de Saint Phalle, aprendo definitivamente la possibilità di riconoscimento alle artiste di oggi.

Volume di particolare pregio editoriale pubblicato in occasione della mostra allestita a Fano, Chiesa di S. Arcangelo e Galleria Astuni, nel 2000. Dipinti, dal 1968 al 2000, più una serie di 18 ceramiche policrome del 2000. Testi di Achille Bonito Oliva e Valentino Zeichen. Edizione italiano/inglese. «La proliferazione organica del segno è trattenuta dentro la bidimensionalità della superficie pittorica che non si lascia trasgredire dal piacere della materia. Accardi vuole rappresentare l’impulso vitale che è nel mondo ma senza la verosimiglianza naturalistica di alcune esprienze informali».

This monograph is the first in English on a seminal artist, who, perhaps more than any other, helped to put an end to the marginalization of women in the Italian art scene, and who co-founded the Forma 1 movement in 1947. Her groundbreaking work in the use of color, and her role as a defender of abstraction during the 1950s, puts her at the forefront of Italian art of the mid-twentieth century.

«Questo libro è nato dalla raccolta e dal montaggio di discorsi fatti con alcuni artisti. Ma i discorsi non sono nati come materiale di un libro: essi rispondono meno al bisogno di capire che al bisogno di intrattenersi con qualcuno in modo largamente comunicativo e umanamente soddisfacente. L’opera d’arte è stata da me sentita, a un certo punto, come una possibilità d’incontro, come un invito a partecipare rivolto dagli artisti direttamente a ciascuno di noi. Mi è sembrato un gesto a cui non poter rispondere in modo professionale. In questi anni ho sentito crescere la mia perplessità sul ruolo critico, in cui avvertivo una codificazione di estraneità al fatto artistico insieme all’esercizio di un potere discriminante sugli artisti. Anche se non è automatico che la tecnica della registrazione, di per sé, basti a produrre una trasformazione nel critico, per cui molte interviste non sono altro che giudizi in forma di dialogo, mi pare che da questi discorsi venga fuori una constatazione: l’atto critico completo e verificabile è quello che fa parte della creazione artistica».D

«Questo libro è nato dalla raccolta e dal montaggio di discorsi fatti con alcuni artisti. Ma i discorsi non sono nati come materiale di un libro: essi rispondono meno al bisogno di capire che al bisogno di intrattenersi con qualcuno in modo largamente comunicativo e umanamente soddisfacente. L’opera d’arte è stata da me sentita, a un certo punto, come una possibilità d’incontro, come un invito a partecipare rivolto dagli artisti direttamente a ciascuno di noi. Mi è sembrato un gesto a cui non poter rispondere in modo professionale. In questi anni ho sentito crescere la mia perplessità sul ruolo critico, in cui avvertivo una codificazione di estraneità al fatto artistico insieme all’esercizio di un potere discriminante sugli artisti. Anche se non è automatico che la tecnica della registrazione, di per sé, basti a produrre una trasformazione nel critico, per cui molte interviste non sono altro che giudizi in forma di dialogo, mi pare che da questi discorsi venga fuori una constatazione: l’atto critico completo e verificabile è quello che fa parte della creazione artistica».

Artists: Lucio Fontana, Giuseppe Capogrosi, Mimmo Rotella, Achille Perilli, Mario Schifano, Lucio Del Pezzo, Valero Adami, Piero Dorazio, Carla Accardi, Enrico Castellani, Alberto Burri, Enrico Baj, Rodolfo Arico, Franco Angeli, Getulio Alviani, Antonio Calderara, Ettore Colla, Tano Festo, Marcolino Gandini, Grupp T, Piero Manzoni, Gastone Novelli, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto, Toti Scialoja, Cesare Tacchi, Giulio Turcato.

Non si compiono quarant’anni tutti i giorni. Per questo Massimo Minini ha scelto di festeggiare il compleanno di una delle più importanti gallerie italiane, aprendo le porte della sua storia, raccontando il suo sogno in 464 pagine. Una raccolta di lettere, cartoline, telegrammi, fotografie, disegni, inviti delle tante mostre e avventure inventate dal 1973 ad oggi. Alighiero Boetti, Daniel Buren, Carla Accardi, André Cadere, Luciano Fabro, Giulio Paolini, Sol LeWitt, Hans-Peter Feldmann, Lugi Ghirri, Maurizio Cattelan, Anish Kapoor… sono solo alcuni dei grandi nomi che arricchiscono questo viaggio, svelando l’arte dal Concettuale all’Arte Povera, dal Minimalismo alle nuove tendenze d’oggi. Le parole di Massimo Minini accompagnano alla scoperta del suo quarantennale lavoro: “Un mestiere molto particolare che ci concede, ogni tanto, il piacere di trovarci là dove nascono le idee… Scoprire talenti è un piacere, una scommessa, un azzardo, una lotteria, un dovere, un bisogno, un sogno, un atto di coraggio, una promessa.”.

The Collections is the official catalogue of the permanent collection of the Museum of Contemporary Art, which is housed in Turin’s Rivoli Castle. This castle was commissioned in 1718 by the king of Italy and has been home to the Museum’s splendid contemporary collection since 1984. Some of the artists represented are Carla Accardi, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Lucio Fontana, Richard Long, Claes Oldenburg, Tony Cragg and James Lee Byars. Each reproduced work is accompanied by biographical information that situates each artist historically.

The Atelier del Bosco was the painting studio of Balthus while he was the Director of the French Academy in Rome. This book documents the exhibitions of works by prominent artists who have mounted shows in the Atelier: Gunther Forg, Carla Accardi, Jannis Kounellis, Karel Appel, and Michelangelo Pistoletto.

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