“L’arte di Francesco Gennari non è il prodotto di una cultura assimilata, un bagaglio di conoscenze organizzate e trascritte. Quello disegnato dall’artista è una sorta di journal intime, un arcipelago esistenziale, molteplice e pendolare, dove trovano forma le più diverse specie identitarie.” Nato a Pesaro nel 1973, Francesco Gennari è uno degli artisti più importanti della sua generazione. Nel suo lavoro, in cui le diverse esperienze della Metafisica e del Minimalismo trovano un punto di contatto, dà forma a percezioni e stati d’animo personali realizzando sculture, disegni come rappresentazioni di paesaggi mentali e fotografie di se stesso. Un percorso minuzioso e poetico, un’“indagine sottile”, di cui l’autorappresentazione costituisce un aspetto fondamentale. Nella pratica di Gennari i materiali rivestono una grande importanza: sia quelli tradizionali della scultura o quelli d’uso comune, organici o industriali, diventano espressione di una precisa condizione psicologica, variabile in relazione ai diversi momenti della giornata, ad accadimenti più o meno ricorrenti o ad azioni. La personale alla GAMeC racconta questa dimensione fluida ed eclettica del lavoro dell’artista, dando vita a un paesaggio mutevole, nelle forme e nei materiali, capace di restituire la complessità della ricerca di Gennari intorno al tema dell’autorappresentazione. Nel catalogo, il percorso espositivo si completa proprio con i saggi dedicati al tema dell’autorappresentazione e al disegno: IO SONO FRANCESCO GENNARI di Lorenzo Giusti curatore della mostra, QUANDO IO NON SONO IO (WHEN I AM NOT I) di Mouna Mekouar, YOU TRAVEL ALL ALONE? HUSH NOW, DON’T EXPLAIN di Peter Snare

Developed as a reference monograph, the first to be published on the Italian artist Francesco Gennari, this volume offers insights into the artist’s body of work—composed of sculptures, drawings, and installations—coherently spanning the last 20 years of his artistic practice. Published on the occasion of Gennari’s upcoming exhibition at Museo Marino Marini, Florence (November 2014) the book includes an anthology of works selected by the artist documenting almost every series he has worked on and developed since the beginning of his career. A selection of essays further elaborates the systems operating in the living structures created by the artist . . . and his alter ego, “the demiurge.”

Stabilized trees, the fossil vertebrae of whales that lived millions of years ago, clods of earth painted pure gold, images of everyday objects reflected in windows and mirrors: this is the world as reconstructed by a young Italian artist whose work is founded on the desire for an art that can recreate bygone relations between man and nature.