One of Europe’s most influential contemporary artists, Michelangelo Pistoletto (born 1933) has persistently investigated and expanded the role of the spectator in art since the 1950s through painting, sculpture and performance. His present standing as an inspirational figure among younger artists is a testament to the innovative vitality that characterizes all his work, from early paintings and leadership in the Arte Povera movement to his influence on current participatory artistic practices. This handsomely illustrated book features works created from 1956 to 1974, many never exhibited in the United States, as well as a selection of the artist’s writings. Contributors to the book discuss the context of Pistoletto’s art, including the social and artistic climate of Turin and the relationship between his work and American Pop art, conceptual art, minimalism, and post-minimalism.
Slim catalogue documenting the exhibitions, Mirror Work 1962-1992 at the Museum of Modern Art in Oxford, and New Work at the Henry Moore Foundation Studio in Halifax. Foreword by Ian Cole, essays by Michael Tarantino and Robert Hopper.
Winner of the Golden Lion Award for Lifetime Achievement at the Venice Biennale in 2003, Michelangelo Pistoletto is acclaimed worldwide as a foremost exponent of Arte Povera and conceptual art. For his exhibition at the Serpentine, the artist has devised a site-specific labyrinthine installation that guides visitors through the Gallery’s interior spaces to discover a series of sculptural works concealed within.
Michelangelo Pistoletto (born 1933) is one of Arte Povera’s most significant protagonists. It is with the Mirror Paintingsthat Pistoletto’s name is mostly closely identified, an ongoing series begun in 1962 that has earned him rapid and enduring international recognition. These works are made from sheets of mirror-finished stainless steel, fitted with a full-length portrait photograph that has been meticulously traced and painted onto its surface (after 1971 the image was silkscreened on). The inclusion in the work of the viewer, his or her surroundings and his or her interaction with the photographed person in the mirror is the key to the boggling reflexivity that drives this work. This book evaluates the Mirror Paintingsof the past four years. It includes an interview with the artist and a fully illustrated chronology of Mirror Paintingsfrom 1962 to the present.
Il catalogo presenta oltre 130 lavori, provenienti da collezioni private sia americane che europee. Il lettore potrà seguire il percorso artistico di Pistoletto, dalla rigorosa indagine sulla rappresentazione di se stesso fino allo sviluppo delle collaborazioni creative che hanno caratterizzato la sua ricerca, grazie all’analisi dei primiritratti della metà degli anni cinquanta fino alle azionicollettive dei tardi anni sessanta e primi settanta. I testi di approfondimento sono a cura di studiosi italianie internazionali quali, Carlos Basoaldo, anche curatore del volume, Angela Vettese, Claire Gilman, Gabriele Guercio, Jean François Chevrier, Suzanne Penn. A chiusura del catalogo una cronologia storico-artistica.
“Hotel Carlton Palace Chambre 763” is a printed yellow slipcase / box holding an exhibition brochure and 55 postcards by artists such as: Absalon, Armleder John, Baumgarten Lothar, Bertrand Jean-Pierre, Boetti Alighiero, Boltanski Christian, Bruly-Bouabré , Brandl Herbert, Cattelan Maurizio, Eichorn Maria, Faust Max, Feldmann Hans Peter, Fischli Peter & Weiss David, Friedman Gloria, Fritsch Katharina, Genzken Isa, Gette Paul-Armand, Gilbert & George, Golub Leon, Gonzales-Foerster Dominique, Gonzales-Torres Felix, Gordon Douglas, Hains Raymond, Hirakawa Noritoshi, Hoffmann Leni, Hybert Fabrice, Kabakov Emilia und Ilya, Kawara On, Knowles Alison, Lavier Bertrand, Lehanka M., Lüthi Urs, Marisaldi Eva, Messager Annette, Mühl Otto, Obholzer Walter, Othoniel Jean-Michel, Pippin Steven, Pistoletto Michelangelo, Reed David, Richter Gerhard, Rullier Jean-Jacques, Ruppersberg Allen, Ruscha Ed, Ruthenbeck Rainer, Skala , Slominski Andreas, Spero Nancy, Tiravanija Rikrit, Toroni Niele, Trenet Didier, Weiner Lawrence, Wentworth Richard, West Franz.
Catalogue of the exhibition at ICA, Boston Jan 23-Mar 23, 1968 and at the Jewish Museum, NY May 20 – Sep 2, 1968 Text: Solomon Alan. Artists: Alviani Getullio, Bonalumi Agostino, Castellani Enrico, Ceroli Mario, Grisi Laura, Kounellis Iannis, Lombardo Sergio, Lo Savio Francesco, Mambor Renato, Pascali Pino, Pistoletto Michelangelo, Dondero Mario, Ferruzzi, Abeles Friedman, Lavrillier Marc, Mulas Ugo, Quilici Folco, Alviani Getullio, Bonalumi Agostino, Castellani Enrico, Ceroli Mario, Grisi Laura, Kounellis Iannis, Lombardo Sergio, Lo Savio Francesco, Mambor Renato, Pascali Pino, Pistoletto Michelangelo, Dondero Mario, Ferruzzi, Abeles Friedman, Lavrillier Marc, Mulas Ugo, Quilici Folco, Alviani Getullio, Bonalumi Agostino, Castellani Enrico, Ceroli Mario, Grisi Laura, Kounellis Iannis, Lombardo Sergio, Lo Savio Francesco, Mambor Renato, Pascali Pino, Pistoletto Michelangelo, Dondero Mario, Ferruzzi, Abeles Friedman, Lavrillier Marc, Mulas Ugo, Quilici Folco. Photography of the artists by Mario Dondero, Ferruzzi, Friedman-Abeles, Marc Lavriller, Ugo Mulas, Pisoni, Folco Quilici. pp. 28; BW ills.; staple binding. Item coming from a Library with writings, stamp and small sticker on the front cover and stamps in the frontispiece. Inside clear and in fine condition.
La nuova stagione espositiva della GAM prende il via con una grande mostra storica, curata da Danilo Eccher, (Torino, 23 ottobre 2009 31 gennaio 2010) dedicata alla ricerca performativa che, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, ha caratterizzato il lavoro di un gruppo di artisti determinando profondi sviluppi nei decenni successivi. Il Teatro della Performance non è una mostra di documentazione, non si concentra sulla registrazione dellatto, ma sulla scena del suo accadere. Presenta larchitettura e la fisicità del teatro che ha accolto lazione, si sofferma sulla struttura scenica prodotta dallartista, sullo spazio pensato, creato e spesso modificato dallazione. In mostra lavori di Kazuo Shiraga, esponente del gruppo Gutai, Hermann Nitsch, Michelangelo Pistoletto, Gilbert & George, Marina Abramović, Paul McCarthy, e John Bock
Ugo Mulas è stato uno dei protagonisti della cultura visiva internazionale della seconda metà del XX secolo: fotografo attivo in particolare dagli anni Cinquanta al 1973 (anno della sua precoce scomparsa), ha saputo interpretare magistralmente uno dei momenti più straordinari della scena artistica contemporanea. Questa monografia intende presentarne l’opera assumendo un punto di vista privilegiato, insieme originale ed emblematico: analizzare la sua riflessione fotografica in rapporto all’arte visiva, per mostrare il suo contributo individuale. Il taglio qui scelto è quello del rapporto con l’arte italiana a lui contemporanea, indagato attraverso gli intrecci creativi che hanno legato Mulas ad altri protagonisti, cruciali per comprendere l’unicità della sua visione, quali ad esempio Lucio Fontana, Pietro Consagra, Fausto Melotti, Michelangelo Pistoletto.
Come evocato dal titolo, nel ricostruire l’opera dell’artista siciliana a sei anni dalla sua scomparsa, mostra e catalogo (la mostra è allestita al Museo del Novecento di Milano dal 9 ottobre 2020 al 27 giugno 2021) esplorano il contesto storico, sociale e politico di cui la Accardi fu non solo interprete ma anche protagonista. Di questa analisi fanno parte sia la fitta rete di relazioni che contribuì alla definizione dell’immaginario dell’artista, sia i momenti espositivi fondamentali per il suo percorso: dalle personali romane degli anni cinquanta alla partecipazione alla mostra sull’arte italiana al Guggenheim di New York del 1994, dalla sala riservata alla Biennale 1964, fino alle retrospettive al Castello di Rivoli e al MACRO di Roma. Le tappe creative ricostruite nei saggi sono accompagnate da un ricco apparato iconografico, proveniente in prevalenza dall’Archivio Accardi Sanfilippo: foto d’epoca del gruppo Forma, dell’artista con Giulio Paolini, Enrico Castellani, Michelangelo Pistoletto, scatti dei primi allestimenti, inviti e riviste con testi di Carla Lonzi e Anne Marie Sauzeau Boetti, riproduzioni delle opere dagli esordi geometrici delle Scomposizioni agli esperimenti con il sicofoil. A questo materiale, la cifra stilistica della Accardi, rende omaggio l’elegante sovraccoperta in PVC che avvolge il catalogo in un gioco di trasparenze. “Carla Accardi. Contesti” racconta la figura di un’artista e di una donna complessa, militante, capace di agire sul suo contesto e al di là di esso. Il progetto grafico del catalogo è di Leonardo Sonnoli e Irene Bacchi (Studio Sonnoli).
“La Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, nell’ambito dei propri scopi statutari, ha scelto di giocare un ruolo attivo nella conservazione e nella promozione del patrimonio artistico del territorio, attraverso una speciale attenzione a iniziative culturali di alto profilo. Parte integrante della proposta culturale che si intende realizzare è quella di allestire mostre d’arte contemporanea di notevole interesse storico e di grande accuratezza curatoriale. In occasione degli anniversari della nascita dell’Arte Povera e della Transavanguardia, caratterizzati da una fortuna critica e commerciale senza eguali nella storia dell’arte contemporanea italiana, si è voluto dar spazio a una mostra che raccoglie disegni e fotografie frutto di un periodo in cui ricerca e sperimentazione connotano un Paese in profondo mutamento sociologico e strutturale.” (Alfio Bassotti, presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi) Artisti: Vincenzo Agnetti, Adriano Altamira, Enrico Baj, Alighiero Boetti, Sandro Chia, Francesco Clemente, Mario Cresci, Gino De Dominicis, Nicola De Maria, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Ugo La Pietra, Elio Mariani, Aldo Mondino, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Pino Pascali, Luca Maria Patella, Michele Perfetti, Gianni Pettena, Lamberto Pignotti, Michelangelo Pistoletto, Concetto Pozzati, Emilio Prini, Giovanni Rubino, Sandra Sandri, Mario Schifano, Gianni Emilio Simonetti, Franco Vaccari, Luigi Viola, Michele Zaza.
“Vitalità del negativo nell’arte italiana 1960-70” fu la prima mostra organizzata da Incontri Internazionali d’Arte (associazione fondata da Graziella Lonardi Buontempo a Roma) e diede avvio a un’importante attività di promozione dell’arte contemporanea, italiana ed estera. La mostra riunì 33 artisti che sono oggi l’emblema dell’arte italiana degli anni sessanta e settanta: Vincenzo Agnetti, Carlo Alfano, Getulio Alviani, Franco Angeli, Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Agostino Bonalumi, Davide Boriani, Enrico Castellani, Gianni Colombo, Gabriele De Vecchi, Luciano Fabro, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Jannis Kounellis, Francesco Lo Savio, Renato Mambor, Piero Manzoni, Gino Marotta, Manfredo Massironi, Fabio Mauri, Mario Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Rotella, Piero Sartogo, Paolo Scheggi, Mario Schifano, Cesare Tacchi, Giuseppe Uncini, Gilberto Zorio. A dare testimonianza dell’evento fu chiamato Ugo Mulas, il più attento fotografo della scena artistica internazionale dell’epoca, che eseguì il reportage dell’evento con il suo stile inconfondibile. A distanza di quarant’anni, il volume si incentra proprio su questo reportage, rimasto largamente inedito per la precoce scomparsa del fotografo: le circa 130 immagini offrono un viaggio tra gli artisti, le istallazioni e i visitatori, e una lettura fotografica lucidissima di una mostra cruciale per l’arte contemporanea italiana. Il libro è anche un utile strumento di storia della fotografia che approfondisce la ricerca personale del fotografo e il suo dialogo con gli artisti: durante l’inaugurazione di “Vitalità del negativo” Ugo Mulas realizzò una delle prime immagini della serie “Verifiche” che, per il rigore formale e l’analisi del medium, è considerata tra le opere più importanti della fotografia dell’epoca.
Perché si è formato a Torino il famoso gruppo dell’Arte Povera? Chi erano i primi artisti a impostarne l’originale problematica? Com’era il clima dell’arte in Italia negli anni tra il 1966 e il 1972? A queste domande rispondono a viva voce undici protagonisti del movimento (Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Piero Gilardi, Mario Merz, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Gianni Piacentino, Michelangelo Pistoletto, Salvo, Gilberto Zorio) nelle interviste raccolte da Mirella Bandini nel 1972, anno emblematico nella storia dell’Arte Povera. In queste testimonianze, con un linguaggio immediato, gli artisti espongono le motivazioni delle opere, la tensione collettiva del loro lavoro, presentato a Torino nelle gallerie Sperone, Christian Stein e Notizie.
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